AUTISMO. Il mondo degli Opossum

Era una giornata come le altre, arrivata a lavoro ho salutato Luca, lui ha salutato me toccandomi le mani  e abbiamo iniziato a lavorare.

Luca era più euforico del solito, saltava da una parte all’altra della stanza, ripeteva in continuazione il dialogo di un cartone animato, batteva a terra i suoi piedini e riusciva contemporaneamente con la mano destra a scrocchiare le dita e con quella sinistra a toccarsi i capelli.

I suoi occhi erano rivolti altrove, guardava tutto, ma non guardava niente. E  sicuramente non guardava me. 

Non è stato facile catturare la sua attenzione, per fargli capire che ero lì per lui  ho iniziato a fargli i “grattini” sul braccio… gli piacciono tanto i “grattini”. In questo modo è riuscito a calmarsi.

Poco dopo, mentre i suoi piedini ancora si muovevano a una velocità incredibile, mi ha detto: ” Sei un opossum”. 

Chissà perchè Luca mi ha detto questa frase, chissà perchè proprio un opossum. Non è che sia un animale tanto carino ed è anche abbastanza fastidioso; è simpatico, certo, ma non è proprio un modello di bellezza.

Pensavo che non ci fosse un reale motivo dietro questa frase lanciata lì con un filo di voce, ma ho deciso di non fermarmi all’apparenza e ho provato ad approfondire.

“Luca perchè sembro un opossum?”

Nessuna risposta… forse era ancora troppo dentro il suo mondo. Ho ripetuto la domanda, ma questa volta toccandogli la mano, riuscendo a catturare la sua attenzione per pochi secondi. Ed è li che i nostri mondi si sono incontrati: “L’ opossum è il mio animale preferito”.

Subito dopo ha ripreso la ripetizione di frasi, battendo i piedini e muovendo le dita delle mani, mentre un sorriso puro si dipingeva sul volto.

Luca è un bambino al quale è stata fatta la diagnosi di Autismo, parola che tutti avranno sentito almeno una volta nella vita, ma che pochi conoscono.

Il termine deriva dal greco e significa “se stesso”. Infatti l’individuo sembra interamente assorbito nelle proprie esperienze interiori con una perdita di interesse per la realà esterna e per gli altri.

L’autismo rientra nella categoria clinica dei disturbi pervasivi dello sviluppo ed è solitamente diagnosticabile nei primi tre anni di vita. 

Caratteristica principale è la compromissione qualitativa dell’interazione sociale, della sfera emotiva e del comportamento non verbale, per esempio: sguardo diretto, espressione mimica e postura corporea.

Interessi, comportamenti e linguaggio sono ripetitivi e stereotipati (nel caso di Luca la ripetizione di frasi, lo scrocchiare delle dita e il battere i piedi), al punto da farli sembrare ai nostri occhi  inutili e privi di senso. Inoltre le persone che soffrono di Autismo sono estremamente rigide nel momento in cui si presenta un cambiamento.

La comunicazione è compromessa qualitativamente, con difficoltà a iniziare o sostenere una conversazione.

Le ipotesi alla base di questo disturbo sono molteplici: alcuni studiosi ritengono che un ruolo importante è giocato da una predisposizione genetica; altri invece sostengono l’importanza delle esperienze vissute nella prima infanzia che vedono coinvolto il processo di mentalizzazione, cioè la capacità di rappresentare internamente gli stati mentali dell’altro inteso come diverso da sè. Infine, molte ricerche dimostrano che nei soggetti con disturbo Autistico c’è una disfunzione nel sistema dei neuroni specchio, indispensabili per la capacità empatica (ossia la capacità di comprendere gli stati d’animo di un’altra persona).

Il canale per poter comunicare con questi bambini non è quello convenzionale, è difficile catturarne l’attenzione, sembrano perennemente assorbiti dal loro mondo, ma in realtà l’esempio di Luca dimostra altro: dimostra che c’è uno spazio in cui i due mondi possono incontrarsi. O  almeno sfiorarsi.

Dott.ssa Serena Bernabè

Riceve su appuntamento a Roma
(+39) 349 2734192

Per approfondire:

Volkmar F.R., Wiesner L.A. “Autismo dalla prima infanzia all’età adulta” , Erikson, 2014

Arpinati A. M., Mariani Cerati D., Clò E., Tasso D. ”Autismo”, Armando Editore, Roma, 2009

Ervas F. “Se ti abbraccio non aver paura”, Marcos y Marcos, 2012

“Rain Men – L’uomo della pioggia” Film di Barry Levinson 1988, USA

autismo

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