Il gap familiare nel GAP. La tutela dei familiari

Pubblicazione a promozione del progetto “Rondini. Centro di ascolto psicologico e assistenza legale” finanziato dalla Regione Lazio con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, promosso dall’Associazione Semi di Pace OdV in collaborazione con l’Associazione Il Sigaro di Freud come soggetto terzo – www.semidipace.it/progetto-rondini/

​Il gioco d’azzardo patologico (GAP), o secondo l’attuale sistema di classificazione DSM-5 il Disturbo da gioco d’azzardo (DGA), sin dalle sue caratteristica storiche, sociali, economiche e psicologiche, provoca nelle persone che ne soffrono diverse alterazioni psico-fisiche; in particolare nella figura del giocatore patologico “compulsivo”, la dipendenza è crescente e si rivela in particolare, attraverso la perdita del controllo (per maggiori approfondimenti si rimanda all’articolo Il gioco d’azzardo – l’illusione di controllare il destino).


Da numerosi studi è stato riscontrato che lo stato di euforia e di eccitazione del giocatore d’azzardo può essere paragonato a quello prodotto dall’assunzione di droghe o alcol e come tale, può generare vere e proprie crisi di astinenza.

Il GAP può compromettere, frantumare o guastare non solo le relazioni familiari, ma anche i progetti personali e del nucleo familiare, provocando, per esempio, la perdita del lavoro, del denaro fino a compromettere i risparmi, a richiedere prestiti bancari e infine anche a commettere reati per ottenere la cifra necessaria per giocare.


E’ molto difficile delineare il profilo del giocatore patologico in quanto spesso si presenta incensurato, lavoratore, padre presente in famiglia; è nel momento della perdita nel gioco che si sente “costretto” a giocare per rifarsi, prendendo soldi ovunque e in ogni modo, certo che dopo la vittoria potrà restituirli e rimettere tutto a posto.

Il Decreto Balduzzi (decreto-legge 13 Settembre 2012 n.158 , convertito con modifiche dalla Legge 8 Novembre 2021, n.189) aveva previsto che fossero esposte informazioni sui rischi del gioco d’azzardo patologico in ogni luogo di gioco, ma simili misure di informazioni per i familiari non sono ancora previste.

La patologia del giocatore non è qualcosa che riguarda il singolo, ma assume un ruolo molto incisivo nel sistema di comunicazione della coppia e con i figli che tende e a modificare l’intero sistema intergenerazionale.  Diventa indispensabile spostare l’attenzione proprio sulla rete di relazioni primarie: la famiglia! E’ infatti questa la realtà relazionale più messa alla prova che si presenta come il primo ambito su cui intervenire.

Il trattamento della dipendenza da GAP deve necessariamente essere improntato su un programma diviso in interventi, all’interno del quale un privilegio deve essere dedicato alla protezione dei familiari e al loro coinvolgimento nel progetto di intervento, insieme alla persona.
 

Una prima fase importante e al contempo delicata è quella dell’informazione e dell’orientamento per tentare di salvaguardare le relazioni e tutelare il patrimonio immobiliare ed economico del nucleo.

E’ importante essere a conoscenza del ricorso alla nomina di Amministratore di Sostegno (Legge 9 Gennaio 2004, n. 6) ove lo scopo è quello di tutelare le persone che si trovano, per un periodo limitato, nell’impossibilità o difficoltà di provvedere alla cura dei proprio interessi.

L’amministratore di sostegno non rappresenta solamente uno strumento di tutela per le famiglie dei giocatori , ma un’opportunità per questi ultimi di ricevere un supporto in ambiti specifici: questa misura ha lo scopo di supportare la persona in difficoltà, affiancandola o sostituendola nel compimento di alcuni atti individuati dal Giudice stesso. A tutela del vissuto psicologico del giocatore, tale figura va presentata prima di essere applicata sottolineando la sua funzionalità come misura di aiuto, senza rimarcare l’ incapacità di gestione del giocatore, ma nell’ottica del ri-educarsi alla gestione attraverso il supporto di una persona cara.
Può essere nominato amministratore un parente entro il 4° grado, chi venga designato dal beneficiario con atto pubblico o scrittura privata autenticata, il legale rappresentante, le associazioni o le fondazioni e gli operatori dei servizi pubblici o privati, ma solo a condizione che non abbiano in carico il beneficiario, ovvero che non siano direttamente coinvolti nella cura del beneficiario stesso. Per disporre la nomina di un Amministratore di Sostegno, il Giudice deve accertarsi dell’effettiva limitazione della capacità di agire della persona per cui può procedere ad una audizione diretta oppure disporre che sia lo psicologo, in qualità di consulente CTU, ad effettuare l’accertamento e a suggerire la necessità o meno di tale istituto e su quali ambiti sia necessario applicarlo.

Il secondo ambito dovrà essere quello mirato all’adesione del programma terapeutico. E’ altamente necessario potenziare i servizi socio-sanitari che si occupano di dipendenze, prevalentemente i SerT e le comunità terapeutiche, dotando loro di personale qualificato come: medici, psicologi, assistenti sociali, educatori e infermieri che si occupino di diagnosi, cura e assistenza alla persona affetta da GAP, attraverso il coinvolgimento della famiglia e della coppia in percorsi mirati e personalizzati e che prendeno in cura anche i familiari. 

Il terzo ambito è quello relativo alle conseguenze legali della dipendenza da GAP che ricadono, direttamente o indirettamente, anche su uno o più componenti dell’ambito familiare del giocatore: per questo motivo è necessario introdurre la possibilità di accesso al patrocinio a spese dello Stato anche per i familiari dei giocatori d’azzardo patologici, ai sensi della parte III del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115.

Infine, accanto ai servizi socio-sanitari, è importante sostenere le attività sul territorio promosse dalle organizzazioni del terzo settore, come i gruppi di auto-mutuo-aiuto e gli sportelli di ascolto rivolti anche alle famiglie dei giocatori d’azzardo , come il Centro Rondini dell’associazione Semi di Pace che offre un intervento psicologico e legale gratuito sul territorio della provincia di Viterbo e nel setting online (www.semidipace.it/progetto-rondini/). 

Dott.ssa Valentina Campoli

Assistente Sociale a Roma

email: campolivalentina15@gmail.com

Per Approfondire:

-Croce M. (2013) Gioco d’azzardo, giovani e famiglie, Giunti Editore 

-Bellio G. e Croce M. (2014) Manuale sul gioco d’azzardo – Franco Angeli Editore

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